
Rispettare la seconda opera di misericordia corporale, "dar da bere agli assetati", ha come conseguenza l’ereditare il regno dei cieli, perché il Padre dirà “Avevo sete e mi avete dato da bere”. Questa pratica caritatevole spesso è unita al “dar da mangiare agli affamati”, quasi a considerarla di minore importanza. Autorevoli studi affermano che il nutrirsi è un bisogno primario, ma il bere è ancora più importante: l’uomo può resistere più di quaranta giorni senza mangiare, ma non più di sette senza bere. I medici dicono, inoltre, che la morte per disidratazione è preceduta da una lunga e dolorosissima agonia.