Home L'angolo del Puccio AdP: Precariato? No,grazie.
AdP: Precariato? No,grazie. PDF Stampa E-mail
Venerdì 11 Novembre 2011 17:19

L’Italia sta attraversando un delicato periodo di crisi. Bilancio, Borsa, Deficit,  Spread, Inflazione, Tagli sono le parole che ci vengono servite dalla televisione ogni giorno come il pane. In tutto questo chi ne risentirà maggiormente degli effetti nell’immediato futuro saranno i giovani. L’età pensionabile aumenta sempre più, diminuiscono le opportunità di lavoro, le aziende falliscono, i posti di lavoro vengono tagliati. Non esiste più la possibilità di un lavoro a tempo indeterminato. Contratti a tempo determinato, contratti a consulenza, contratti a prestazione e tanti e tanti altri ma la morale è sempre la stessa: i giovani non hanno un futuro concreto, sono precari. Eppure se ancora esiste una legge naturale sono proprio i giovani il nostro futuro, coloro su cui puntare al massimo per far ripartire il paese, coloro che hanno forza ed entusiasmo per emergere. Purtroppo questo non è così, o almeno al momento non sembra essere recepito da chi comanda.

Ma nel piccolo questo messaggio sarà stato recepito?

Sabato 5 Novembre 2011 ore 15.00 Massa Macinaia-Gatti Randagi partita molto importante, si giocava contro la capolista e con una vittoria l’avremmo raggiunta. Risultato sconfitta per 2-1, due gol regalati per cali impressionanti di concentrazione, un primo tempo passivo senza tiri in porta, secondo tempo più  vivace soprattutto dopo il 2-0 (tipico dei Gatti svegliarsi quando ormai è tardi). Il tutto quindi in perfetto stile Gatti ma non mi voglio soffermare sull’analisi della partita questa volta, voglio focalizzare l’attenzione su altro, nel tentativo, portato avanti da diversi articoli, di dare una spiegazione al momento di crisi che sta coinvolgendo i Gatti Randagi. Per fare questo utilizzerò un linguaggio che ormai per tutti noi dovrebbe essere all’ordine del giorno.

Primo dato che è balzato subito all’occhio dei presenti è il seguente: la MEDIA di età in campo sabato era 34.5 anni mentre quella in panchina 24 anni, inoltre la media minuti giocati in campo era 370 minuti mentre in panchina 220 minuti. Sembra un contro senso ma il dato conferma come anche nel nostro piccolo la situazione rispecchi i problemi italiani. Gli “anziani” hanno il posto fisso e si tengono ben stretti incollati alla loro poltrona, mentre ai giovani resta una situazione di precariato, fatta di poche presenze tra i titolari e di pochi minuti giocati.

Una squadra “anziana” va più facilmente in DEFICIT di ossigeno quindi aumenta la probabilità di avere un calo di lucidità.

Per chi ancora non lo sapesse, in economia, lo SPREAD è la differenza tra il valore dei titoli di Stato italiani e il valore dei titoli di Stato tedeschi. Nel nostro caso diciamo che è la differenza tra il valore delle forze messe in campo e il valore di quelle lasciate in panchina. Detto questo sabato lo spread è diminuito sensibilmente con le sostituzioni, i cambi hanno dato infatti corsa, il gioco è sembrato più fluido e ci sono state più occasioni da rete rispetto alla sterilità del primo tempo. Il tutto è culminato con il gol del neo entrato Gatto Ciaccia su punizione.

Apro una parentesi, mi è stato fatto notare, sempre in tema di sostituzioni, che rispetto all’anno passato vengono fatti meno cambi e soprattutto la maggior parte vengono fatti a fine partita mentre nella stagione passata tra il quinto e il decimo minuto del secondo tempo mister Mori cambiava spesso 2-3 pedine in campo. Chiusa parentesi.

Altra statistica molto interessante sta nel fatto che nell’ultimo mese il numero complessivo degli allenamenti fatti dagli undici titolari di sabato è inferiore a quello della panchina (composta questo sabato non 7 ma bensì da 6 soli elementi). Mi sembra questo un dato su cui riflettere dal momento che nell’ultimo mese abbiamo collezionato 3 pareggi e 1 sconfitta.

Il paradosso quindi è sotto gli occhi di tutti, “anziani” con meno allenamenti, più presenze da titolari e minuti nelle gambe vengono preferiti a giovani più allenati con meno presenze e minuti giocati. Conseguenza di questo è il nostro BILANCIO che parla chiaro: nelle prime 8 giornate di campionato 2 Vittorie (rispettivamente con la penultima e la terzultima attuali del campionato), 3 pareggi e 3 sconfitte, solo 8 gol realizzati. Manca all’appello ancora la prima vittoria casalinga. Il nostro RATING ci indica che siamo al 12° posto a 2 punti dalla retrocessione e a 6 dalla vetta.

Quanto detto non vuole essere assolutamente una critica; l’intento di questo articolo era di trovare una diversa chiave di lettura per capire il momento negativo dei Gatti Randagi da accostare alle già ben note problematiche di calo frequente della concentrazione, mancanza di grinta, convinzione nelle nostre capacità ecc. Sabato appuntamento a Castelvecchio contro il Valfreddana. Mister Mori, serve un maxi emendamento Laughing!!!…Alla prossima…

 

PS: Rispondo a una statistica che mi ha chiesto in settimana il Mister.

Nell’ Era Mori, ovvero nelle ultime 70 partite giocate abbiamo subito complessivamente 29 gol tra i primi e gli ultimi 10’ di partita. Considerando che abbiamo subito in totale 82 gol queste reti rappresentano il 35 % . E’ un dato molto pesante se pensiamo che sono stati considerati solo 20 minuti su 80.

 
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